Chiesa di Sant‘Ansano e Cripta di Sant’Isacco

Spoleto, chiesa di Sant’Ansano, originaria del XII secolo
Pittore attivo nel terzo quarto dell”XI secolo affreschi con le Storie di sant’Isacco: da sinistra, Trattiene un montone infuriato; Benedice una donna; Compie il miracolo della cesta. La cripta di sant’Isacco (XI-XII secolo) è ciò che resta della chiesa a sua volta costruita riutilizzando i resti di un tempio pagano del I secolo dC. Già nel tardo Medioevo la chiesa era indifferentemente intitolata a sant’Isacco o a San Sano, cioè Ansano.
Le vicende di Isacco son narrate da Gregorio Magno nei Dialoghi, vi si legge che l’anacoreta Isacco, giunto a Spoleto ex Siriae partibus negli anni della dominazione gotica, si ritirò in solitudine in un humile habitaculum, che può essere localizzato sul monte Luco dove, come è noto, restano significative testimonianze di una laura eremitica. Infatti, dopo breve tempo molti altri discepoli seguirono il suo esempio. È probabile che in origine la comunità radunatasi intorno a lui si conformasse alle tradizioni anacoretiche siriache (isolamento, austerità, lavoro manuale e preghiera) e che questo insediamento fosse costituito da una serie di romitori, scavati in grotte naturali, situati nei dintorni di un oratorio centrale, proprio come avvenne sul Monte Luco.
Il corpo di sant’Isacco, morto intorno al 550, fu sepolto nella cripta della chiesa di san Giuliano e in epoca imprecisata a sant’Ansanoin un pregevole sarcofago scolpito in età romanica, oggi nel museo civico, ospitò, secondo la tradizioe, il corpo di Isacco.
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