Spoletosfera

La Spoletosfera fu donata alla città di Spoleto da Richard Buckminster Fuller, poliedrico personaggio statunitense che fu inventore, architetto, designer, filosofo, scrittore, professore universitario e e conduttore televisivo. Egli si occupò fino al 1983, anno della sua scomparsa, dello sviluppo scientifico compatibile con le problematiche ecologiche.
Inventò questa struttura chiamata “geodetica”, perché riproduce la sfericità schiacciata della terra, ben prima che venisse scoperto un allotropo del carbonio che ha la stessa forma, e che, in suo onore, è stato chiamato Fullerene o Buckminsterfullerene.
La “cupola geodetica” fu brevettata nel 1954 e nel 1967 egli ne fece dono a Spoleto. E’ un qualcosa a metà tra opera d’arte e struttura tecnica. Infatti si può coprire con un telo e diventa un ambiente utilizzabile (ed utilizzato) per mostre e spettacoli
Di cupole di Fuller ne esistono circa 200 al mondo. Quella di Spoleto, grazie ad un intervento dei fratelli Zefferino e Maria Flora Monini, è stata munita, per tutto il 2010, di 105.000 luci che la rendono visibile anche di notte.
La Spoletosfera si trova all’ingresso sud di Spoleto, a metà di viale Matteotti (“la passeggiata”) e dà il nome al sottostante parcheggio pubblico.