Storia della Città

Le origini della città, fondata probabilmente dai Peslagi Tessali, risalgono probabilmente al X secolo a.C.. Successivamente venne dominata dagli Umbri, di questo periodo è la prima cinta muraria lunga circa 2 km.; fu poi assoggettata dai Romani e nel 241 A.C. diventò colonia romana con il nome di Spoletium. La città ebbe un rapido sviluppo, divenne potente e florida tanto che si oppose vittoriosamente ad Annibale nel 217 A.C. Il condottiero cartaginese, sconfitti i Romani sul Trasimeno, stava avanzando verso Roma, ma venne fermato dagli spoletini come è testimoniato ancora oggi dalla Torre dell’olio,( chiamata così perché, secondo una leggenda, da questa torre venne versato olio bollente sull’esercito cartaginese costringendolo alla fuga,) e da via Porta Fuga. Dal 90 A.C. fu Municipio inscritto alla tribù Horatia.

L’importanza della città in epoca romana è testimoniata anche dalla presenza di importanti monumenti dell’epoca come l’arco di Druso, la casa di Vespasia Polla, madre di Vespasiano, il Ponte Sanguinario, l’arco di Monterone, accesso alla città dalla via Flaminia, il tempio incorporato successivamente alla chiesa di S. Ansano.

Nel primo sec. D.C. venne costruito anche teatro e un secolo più tardi una anfiteatro, testimonianza della tradizione teatrale spoletina. Spoleto fu importante anche nel campo della cristianità, fino dai tempi del primo cristianesimo si ebbe uno stanziamento di monaci siriani sul Monteluco, il bosco sacro; una cattedrale episcopale esisteva già nel IV sec. e il vescovo di Spoleto fu chiamato a Roma per presiedere le cerimonie pasquali in assenza del Papa. Al IV secolo risale anche la basilica di S. Salvatore, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco. La città subì varie invasione barbariche, vi passarono Teodorico, Belisario, Totila e Narsete. Alla fine del VI sec. divenne uno dei principali ducati longobardi che si estendeva dall’Adriatico al Tevere; dopo i Longobardi passò ai Franchi e i duchi spoletini furono tra i protagonisti del periodo della cosiddetta “anarchia feudale” ; sconfitto Berengario nel 889 Guido divenne Re d’Italia e, successivamente, imperatore. Insieme al lui regnò il figlio Lamberto che successe poi al padre nel 894. Alla sua morte, avvenuta nel 898, la corona imperiale passò, dopo varie vicende, nelle mani degli Svevi e quando Federico Barbarossa scese in Italia per incontrare il papa distrusse la città nel 1155 e Spoleto fu costretta a sottomettersi all’Impero.

Nel Medioevo anche Spoleto si costituì in Comune. Secondo il Sansi nel 1016 viene menzionato per la prima volta in un documento ufficiale l’esistenza di una organizzazione cittadina pubblica. Il Comune estese rapidamente il suo controllo sul contado tanto da tentare di opporsi, come si diceva, all’avanzata del Barbarossa. Questo evento portò ad una rapida decadenza politico-economica della città e nel 1231 Gregorio IX ottenne dall’imperatore Federico II il riconoscimento della sovranità papale su Spoleto; il ducato fu soppresso nel 1247. A poco a poco crebbe nuovamente l’importanza della città, funestata però da guerre interne tra Guelfi e Ghibellini che cessarono verso la metà del Trecento.

Il cardinale E. Albornoz, inviato in Italia dal Papa, ne fece un luogo strategico per la riconquista di Roma e la sottomissione delle varie famiglie baronali che avevano imposto la loro legge nei domini pontifici; nel 1362 fece costruire da Matteo Gattaponi la Rocca che includeva anche il Ponte delle Torri edificato su precedenti costruzioni romane. La fortezza divenne la sede dei governatori della città, scelti di solito, tra i parenti del Papa; nel 1499, vi soggiornò per breve tempo, come governatrice, anche Lucrezia Borgia, figlia di Alessandro VI. Dopo il XV secolo la città vide diminuire costantemente il proprio potere politico; ad iniziare da Pio IV i suoi rettori non furono più membri della famiglie papali, anche se vennero scelti tra ecclesiastici importanti come Federico e Carlo Borromeo. Il Ducato di Spoleto continuò a far parte dello Stato pontificio fino all’arrivo dei Francesi. Agli inizi dell’Ottocento, Spoleto acquistò grande importanza divenendo Delegazione di seconda classe divisa nei tre governi distrettuali di Spoleto, Norcia e Terni. Sotto il pontificato di Leone XII ci fu un ulteriore sviluppo e la città fu, fino al 1875, capoluogo del Dipartimento del Trasimeno che comprendeva i territori da Perugia a Rieti.

Dopo il Congresso di Vienna anche a Spoleto ci fu un atteggiamento critico nei confronti della restaurazione di cui abbiamo numerose testimonianze: la presenza in città di Società segrete di ispirazione carbonara; la partecipazione di volontari spoletini alla prima guerra di indipendenza; l’intervento in difesa della Repubblica romana di alcuni illustri patrioti, come Pompeo Campello, nel 1849 e Luigi Pianciani, gonfaloniere di Spoleto nel 1848 che seguì Garibaldi.

Nel 1860 l’esercito piemontese guidato dal gen. M. Fanti, nella sua marcia verso il sud per fermare l’avanzata di Garibaldi, il 17 settembre entra a Spoleto e, nello stesso giorno, un proclama firmato da Pompeo Campello annunciava agli spoletini l’avvenuta liberazione e la fine del dominio pontificio. Con il plebiscito del 4 novembre 1860 Spoleto fu annessa al regno d’Italia. Nel nuovo stato la città perse la sua importanza come centro amministrativo a favore di Perugia che divenne capoluogo di una vastissima provincia, ma mantenne la sede del distretto militare. Nel 1927, con la promozione di Terni a capoluogo di provincia, la città perse definitivamente il suo ruolo di centro politico-amministrativo.

Dopo la prima guerra mondiale e con l’avvento del fascismo la città decadde, progressivamente, anche economicamente. La seconda guerra mondiale aggravò la già precaria situazione e, alla metà degli anni ’50, con la chiusura del cotonificio e delle miniere di Morgnano ci fu anche una massiccia emigrazione dei suoi cittadini verso le città industriali del nord. Fallito il tentativo di fare di Spoleto un polo industriale, Spoleto ha cercato una nuova via per la sua rinascita privilegiando il settore agroalimentare, culturale e turistico. Nel 1946 venne inaugurato il Tetro Nazionale Sperimentale, nel 1951 il Centro Studi sull’Alto Medioevo, nel 1958 G. Menotti fondò il Festival dei Due Mondi.

Con l’apertura dei tre percorsi meccanizzati, vere e proprie opere d’arte di ingegneria meccanica, che permettono il collegamento sotterraneo dalla parte bassa delle città con l’acropoli, Spoleto ha saputo coniugare la modernità con il suo passato che si respira ancora nelle vie, nelle piazze e che ne fa una città unica al mondo. Per questo suo fascino è stata scelta come location per la IX e X serie della fiction di RAI uno “ Don Matteo”.